Manoscritto membranaceo, guardie membranacee: c. I guardia della prima metà del sec. XVIII; fascicoli legati; dal codice sono state asportate varie carte (probabilmente perché decorate), come è possibile dedurre sia dalle mancanze evidenziate dalla cartulazione antica, sia da tracce materiali, in particolare risultano mancanti le cc. 38, 58, 69, 91, 106, 117, 132, 144, 175, 176, 177, 183, 202, 205, 207, mutile le cc. 2, 23, 151, 168; cc. [104] e [180] aggiunte; 1426-1450 data stimata; cc. I + 190; cartulazione antica in cifre arabe, in inchiostro bruno, posta al centro del margine laterale esterno del recto, non numerate le cc. [104], [180] (frutto di restauro)
Dimensioni: mm 640 x 425 (c. 74)
Fascicolazione: I-IV/8 (cc. 1-32), V/8-1 (cc. 33-40, mancante c. 38), VI-VII/8 (cc. 41-56), VIII/2-1 (c. 57, mancante c. 58), IX/8 (cc. 59-66), X/10-2 (cc. 67-75, mancanti c. 69 e una carta, ab origine, tra le cc. 72 e 73), XI/8 (cc. 76-83), XII/8-1 (cc. 84-90, mancante c. 91), XIII/8 (cc. 92-99), XIV/8-2+1 (cc. 100-107, mancanti l’originaria c. 104 e c. 106, aggiunta c. {104}), XV/8 (cc. 108- 115), XVI/8-1 (cc. 116-123, mancante c. 117), XVII/8 (cc. 124-131), XVIII/8-1 (cc. 133-139, mancante c. 132), XIX/8-1 (cc. 140-147, mancante c. 144), XX-XXII/8 (cc. 148-171), XXIII/6-3 (cc. 172-174, mancanti le cc. 175-177), XXIV/8-3+1 (cc. 178-184, mancante l’originaria c. 180, c. 183 e, verosimilmente ab origine, un’altra carta, aggiunta c. {180}), XXV-XXVI/8 (cc. 185-200), XXVII/8-3 (cc. 201-208, mancanti le cc. 202, 205, 207), inizio primo fascicolo lato carne, rispettata la regola di Gregory
Segnatura dei fascicoli: non visibile
Foratura: visibile.
Rigatura: a mina di piombo.
Disposizione del testo: a piena pagina
Richiami: orizzontali, posti al centro del margine inferiore dell'ultima carta verso, decorati a penna in inchiostro nero dal fascicolo XXIV
Scrittura e mani: Scrittura: Textualis Descrizione: formale; marginalia, correzioni e integrazioni successive.
Inchiostro: rosso e nero
Frammenti: il codice presenta interventi di restauro antichi, volti a consolidare o risarcire le carte, con l’utilizzo di materiale di riuso (vedi cc. 95, 137).
Decorazione: Decorato Datazione: 1426-1450 Elementi funzionali: Presenza di rubriche Iniziali filigranate: Presenza di iniziali filigranate Scuola/Autore: L’apparato decorativo originario, a causa dell’asportazione di diverse carte (cc. 38, 58, 69, 91, 106, 117, 132, 144, 175, 176, 177, 183, 202, 205, 207) o di parti di esse (non solo manca la metà inferiore di c. 2, ma dalle cc. 23, 151, 168 sono state altresì ritagliate le iniziali maggiori poste al loro verso) risulta in parte mutilo; gli elementi superstiti consistono di iniziali filigranate in rosso e blu, iniziali rialzate di giallo, rubriche; inoltre, al verso di c. 168, sono presenti tracce di una bordura fitomorfa ornata da dischetti dorati che si dipartiva dall’iniziale asportata. Alla campagna decorativa della fine degli anni Venti del secolo XVIII, di cui fu incaricato Agostino Raffaelli, risale l’inserimento dell’intitolazione rubricata a c. Iv, inquadrata da una cornice dorata a tratto singolo, e delle iniziali intarsiate, talvolta arricchite da elementi fitomorfi. All’interno del manoscritto è stato rinvenuto un frammento pergamenaceo sciolto (mm 200 × 80) – ora conservato a parte – frutto probabilmente delle asportazioni di cui è stato oggetto il codice, sul quale si notano minime tracce di decorazione miniata. Al manoscritto possono essere ricondotte sette fra le carte staccate conservate presso la Biblioteca centrale di Viterbo e, in particolare, i frammenti nr. 10 (c. 58), nr. 19bis (c. 91, metà inferiore), nr. 26 (c. 132), nr. 32 (c. 144), nr. 22 (c. 177), nr. 9 (c. 183), nr. 37 (c. 205). Le cc. 58r, 132v, 177r e 183r sono state private delle iniziali maggiori, vi rimangono, quindi, i soli fregi – più o meno estesi – che da esse si dipartivano: si tratta di bordure policrome fitomorfe, caratterizzate da un ricco fogliame in blu, arancione, verde e lilla profilato a biacca, ornato da dischetti dorati e popolato da aironi e draghi; da notare, poi, a c. 132v, la preziosa notazione in foglia d’oro, il cui campo è percorso da farfalle. Le cc. 91v – di cui è stata ulteriormente recisa la metà superiore – 144v e 205r presentano, invece, iniziali policrome, campite su fondo in foglia d’oro e ornate da dischetti dorati ed elementi fitomorfi, e – nel caso di c. 91v – una bordura fitomorfa che, dipartendosi dall’iniziale, corre lungo i margini della carta ed è popolata da drôleries. Le iniziali maggiori mancanti nei citati frammenti, come anche parte di quelle asportate dal corpo superstite del codice, sono state identificate in lacerti oggi appartenenti a collezioni europee e statunitensi: iniziale L (Letare mater nostra Hierusalem), raffigurante sant’Ambrogio che battezza sant’Agostino in presenza di santa Monica, già nella collezione Clark di Saltwood e ora ms. 39 (90.MS.41) del J. Paul Getty Museum di Los Angeles, asportata dal recto di c. 58 (Viterbo, BCPAI, Sant’Agostino di Siena, frammento nr. 10); iniziale N (Nativitas gloriose Virginis Marie), al cui interno è posta – e sembrerebbe non completamente rifinita – la Natività della Vergine (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Ross. 1192, frammento nr. 36), ritagliata dal verso di c. 132 del manoscritto (Viterbo, BCPAI, Sant’Agostino di Siena, frammento nr. 26); iniziale G (Genuerunt parentes filium non fraudati desiderio suo) raffigurante il miracolo, legato al culto di Agostino Novello, del bambino caduto dalla culla (già collezione Clark, poi Les Enluminures), tratta dal recto di c. 183 del corale (Viterbo, BCPAI, Sant’Agostino di Siena, frammento nr. 9); iniziale E (Elegit Nicolaum Dominus et in splendori), racchiudente san Nicola da Tolentino innalzato da due angeli e circondato da gigli (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Ross. 1167, c. 58, frammento nr. 46), ritagliata da c. 177r del codice (Viterbo, BCPAI, Sant’Agostino di Siena, frammento nr. 22). Vi si possono ricollocare, inoltre, tre frammenti già nella collezione Clark di Saltwood e successivamente in quella Martello (Fiesole/New York), innanzitutto l’iniziale S (Stetit angelus iuxta aram templi), raffigurante l’arcangelo Michele che incensa un altare – apparsa in vendita nel 2018 presso la parigina Ader –, tratta da c. 168v dell’antifonario; e, poi, due cutting oggi appartenenti alla Burke Collection di Chicago: iniziale F (Factum est silentium in celo), al cui interno è rappresentato l’arcangelo Michele che abbatte il drago (Chicago, Stanford Libraries, Department of Special Collections, M2223:23), originariamente al verso di c. 151 del manoscritto; iniziale P (Peto Domine ut de vinculo), ritraente san Giovanni Battista orante (Chicago, Stanford Libraries, Department of Special Collections, M2223:22), tratta da c. 23v del codice. Infine, la mancante metà superiore di c. 91 (Viterbo, BCPAI, Sant’Agostino di Siena, frammento nr. 19bis) è identificabile nel Marlay cutting It. 12 del Fitzwilliam Museum di Cambridge: il lacerto presenta al quarto del secolo XV. In merito verso un’articolata miniatura tabellare – composta da due scene distinte: la sepoltura di santa Monica e la partenza di sant’Agostino alla volta dell’Africa – che originariamente precedeva, come già supposto dagli studi critici, l’antifona Post mortem matris reversus est Augustinus ad agros proprios . Il corale senese, tuttavia, nonostante questi riconoscimenti, rimane fortemente lacunoso. La decorazione del manoscritto, sulla scia di quanto proposto dalla bibliografia, può essere collocata nel secondo all’identificazione del miniatore, la critica ha dibattuto sulla paternità di cinque delle iniziali sopra illustrate, da diversi anni raggruppate insieme per vicinanza stilistica, in particolare riferendole alternativamente alla mano dei senesi Sano di Pietro e Giovanni di Paolo. Sempre nell’ambito senese sono state collocate l’iniziale L del Getty Museum e la miniatura tabellare di Cambridge, entrambe con attribuzione al Maestro dell’Osservanza. La sola iniziale N oggi in Vaticana (ms. Ross. 1192, frammento nr. 36) è stata ricondotta, invece, da Morello alla mano di un miniatore ferrarese del sec. XV.
Notazione Musicale: Presenza di notazione musicale Tipologia: quadrata Colori: note in nero, righe in rosso Numero: linee per rigo quattro, righe per pagina cinque
Legatura: Legatura presente Datazione: 1701-1750; Materia delle assi o dei quadranti: Assi in legno Materia della coperta: Coperta in pelle, tagli tinti di rosso; quattro nervi a vista sul dorso Elementi metallici/altro: fermagli, borchie Note della legatura: Sul piatto posteriore etichetta cartacea recante l’indicazione dell’antica segnatura, manoscritta in inchiostro rosso e racchiusa da una semplice cornice a tratto doppio in inchiostro nero.
Storia del manoscritto: Data di entrata in biblioteca: 1996-2016 Trascrizione/descrizione di elementi storici: Il manoscritto fa parte di un gruppo di sedici corali (mss. 1-16) che appartennero al convento di Sant'Agostino di Siena. Tale nucleo manoscritto fu oggetto nel 1729 di interventi di risistemazione e di integrazione dell'apparato decorativo ad opera di Agostino Raffaelli, cappellano del Duomo di Siena, così come dichiarato nel ms. 17, volume datato al 1729 e contenente il Repertorio di tutte l'antifone, che si ritrovano ne libri ad uso del coro de reverendi padri di Sant'Agostino di Siena, fatto, e rinnovato l'anno 1729 fatto per opera del padre baccelliere fra Antonio Luigi Corsini coll'occasione, che il reverendo signore Agostino Raffaelli cappellano della Metropolitana di Siena ha aggiunto, e rimodernato, e rifattoci la magior parte delle lettere grandi nelli sudetti libri a spese del convento (cfr. ms. 17, c. 2r). In effetti, il codice - descritto in detto repertorio a c. 5r-v - presenta interventi di restauro (volti a consolidare o risarcire le carte), nonché decorativi, da ascrivere a tale momento storico. Successivamente il gruppo di corali fu trasferito nel convento di Santa Maria in Selva sito a Borgo a Buggiano (Pistoia). Da qui è infine giunto presso l'attuale sede di conservazione nei primi anni del secolo XXI. Sul contropiatto posteriore nota a matita di mano moderna, parzialmente evanida: Numero 8 assassinate/{Numero 8} fra figure e lettere, in riferimento evidentemente agli elementi decorativi in parte asportati. Antiche segnature: K (piatto posteriore, Sant'Agostino di Siena, cfr. ms. 17, c. 5r-v) Nomi legati alla descrizione esterna: Raffaelli, Agostino , altra relazione di D.E. Giovanni : di#Paolo , illustratore Maestro dell'Osservanza , illustratore Siena , luogo di copia *Convento di *Santa *Maria in *Selva , provenienza Sano : di Pietro , illustratore *Convento di *Sant'*Agostino , possessore
Osservazioni: Per la bibliografia utilizzata per l'elaborazione della sezione Decorazione si rinvia a quanto indicato in Signorello, Musica picta restituta.
Lingua: Latino
Titoli: Titolo elaborato: Antifonario.
Osservazioni: Titolo aggiunto dal ms., a c. Iv: Antiphonae et responsori a Sabbato proximo kalendas Septembris usque ad Dominicam V et antiphonae sancti patri nostri Augustini, sancti Nicolai que habentur in fine ubi Nativitatis beate Mariae virginis, Sanctae Crucis et sancti Michaelis archangelis.
Non a stampa: Antonio Luigi Corsini, Repertorio di tutte l'antifone, che si ritrovano ne libri ad uso del coro de reverendi padri di Sant'Agostino di Siena..., 1729 (Viterbo, Archivio storico, Biblioteca centrale e Raccolte artistiche della Provincia Agostiniana d'Italia, Sant'Agostino di Siena, ms. 17), c. 5r-v. Inventario dei Libri Corali esistenti nel Convento di Santa Maria in Selva. Inventario di n° 103 fogli di questi Corali trovati staccati e ora raccolti e custoditi in quattro volumi di buste trasparenti, p. 2 e sgg. {inventario dattiloscritto, della seconda metà del XX secolo, conservato in sede}.
A stampa: Lucrezia Signorello, Musica picta restituta. La libreria di coro di Sant'Agostino di Siena e il ritrovamento dei cutting miniati, "Analecta Augustiniana", (2022), LXXXV, 223-302. Lucrezia Signorello, I corali di Sant’Agostino di Siena della Biblioteca centrale della Provincia Agostiniana d’Italia di Viterbo. Prime notizie sul progetto di catalogazione, "Rivista di Storia della Miniatura", XXVI (2022), 219-220. Lucrezia Signorello, Un cantiere aperto. Studi e progetti sui corali di Sant’Agostino di Siena della Biblioteca centrale degli Agostiniani italiani di Viterbo, "Analecta Augustiniana", LXXXIV (2021), 75-89. Lucrezia Signorello, Cutting e dintorni. La libreria di coro di Sant’Agostino di Siena tra conservazione e dispersione, "TECA", (2022), XII/6, 29-56. Lucrezia Signorello, L'importanza di mostrare il 'lato B'. Un case study nel campo della frammentologia, "Biblioteca di Via Senato", XIV (2022), 12, 69-74.
Progetto: Catalogazione dei corali manoscritti dell'Archivio della Provincia Agostiniana d'Italia
Autore della scheda: Lucrezia Signorello
Ultima modifica: Lucrezia Signorello
tipologia: Scheda di prima mano
Data di creazione: 30/09/2020
Data ultima modifica: 31/01/2023
CNMS: CNMS\0000212275
Biblioteche: Dettaglio
Archivio storico, Biblioteca centrale e Raccolte artistiche della Provincia Agostiniana d'Italia - Viterbo: