Sito web ufficiale dell'Archivio
della Provincia Agostiniana d'Italia

La Biblioteca

La Biblioteca è nata come raccolta libraria del convento della SS. Trinità di Viterbo fondato a Viterbo dagli Agostiniani di Tuscia intorno al 1250. Fin dalle origini ad essa è stato collegato l’archivio, come afferma una delibera del capitolo della Provincia romana degli Agostiniani del 1290 che stabiliva che il cenobio viterbese conservasse tutte le lettere papali e tutti i documenti riguardanti l'Ordine. Oggi l'Archivio storico della Provincia agostiniana d’Italia, la circoscrizione che raccoglie l’eredità della storia di oltre sette secoli di presenza dell’Ordine nella Penisola, è un archivio di concentrazione e raccoglie il patrimonio documentario degli Agostiniani; la biblioteca, invece, già conventuale, è stata eretta dalle autorità dell’Ordine in Biblioteca centrale degli Agostiniani italiani (1996).

È dotata di statuti e regolamenti recentemente rinnovati (Statuto della Biblioteca centrale della Provincia Agostiniana d'Italia, Prot. 074/2018, Roma 16-10-2018) e è stata organizzata in modo da rispecchiare nei suoi fondi antichi e moderni la complessa storia istituzionale donde proviene. Infatti, gli eventi storici dell'età moderna, in particolare le soppressioni degli ordini religiosi dei secoli XVIII e XIX, hanno disperso grande parte del patrimonio librario e documentario di incalcolabile valore degli Agostiniani; un riflesso di tale patrimonio è costituito dal fondo diplomatico (migliaia di pergamene) che si conserva ancora oggi presso la Biblioteca degli Ardenti di Viterbo (Cf. Carte agostiniane viterbesi. Il fondo della SS. Trinità (secoli XIII-XIV), a cura di Antonella Mazzon, Subsidia Augustiniana Italica II,6, Centro Culturale Agostiniano, Roma 2014); il fondo librario presumibilmente confluito nella stessa biblioteca civica e in altre biblioteche pubbliche e private attende ancora di essere ricercato e indagato. Quanto sopravvisse alle soppressioni, alla riapertura del convento nel 1889, costituì il primo nucleo della nuova biblioteca, incrementato fortemente a motivo della presenza a Viterbo, per oltre cinquant’anni, della casa di formazione degli Agostiniani italiani. Questo fondo ricco di libri di teologia e filosofia, ma anche di collezioni di storia, letteratura e storia dell’arte e in parte anche di materie scientifiche – le discipline studiate nella prima fase del curriculum di studi umanistici previsto per le giovani leve agostiniane – oggi costituisce il fondo denominato “Professorio”, per altro aggiornato sulle discipline biblico-teologiche (ca. 5000 volumi); anche il fondo manoscritti e incunaboli è ricco di circa qualche centinaio di pezzi. Gli altri fondi principali, costituiti da biblioteche aggregate nel tempo a seguito della chiusura di conventi agostiniani o per lasciti di singoli padri, sono i seguenti: il “Fondo antico” (sec. XVI-XVIII), costituito da ca. 10.000 volumi; il fondo di Storia del territorio di Viterbo e della Tuscia (ca. 1000 volumi); il fondo Storia, storia dell’arte e geografia italiana (ca. 5000), raccolto da P. Mario Mattei per lo studio delle presenze agostiniane in territorio italiano e le emergenze storiche e artistiche prodotte da tali presenze; il fondo di studi agostiniani “P. Pietro Bellini” (ca. 1000 volumi) che raccoglie studi di storia agostiniana, agiografia, documenti dell’Ordine; il c.d. “Fondo moderno” (in realtà copre anche buona parte dei primi decenni del XIX sec. fino ai primi decenni del XX), raccoglie pubblicazioni di storia, filosofia, teologia e altro tutto da catalogare (oltre 5000 volumi); il fondo “S. Agostino e Patrologia” e quello “Autori agostiniani” (sec. XVIII-XX) è costituito da altri 1000 volumi circa; il fondo “Libri liturgici” è costituito da molti volumi a stampa, ma anche da un cospicuo gruppo di corali manoscritti e miniati di grande pregio (ca. 500 volumi). La biblioteca possiede anche alcuni fondi minori e qualche migliaio di riviste di cui una dozzina attive.

Esistono due sedi succursali, la biblioteca conventuale di Santo Spirito di Firenze, con un ricco fondo antico, e la biblioteca del Centro Culturale agostiniano di Roma, per altro sede della rivista Percorsi Agostiniani, dove è custodito un ricco fondo moderno e molte delle riviste attive segnalate in precedenza. Il principale impegno istituzionale è ovviamente quello di catalogare i fondi attraverso il Sistema di catalogazione CEI-Bib dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l'edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana, ma sono stati avviati progetti di catalogazione speciale anche dei manoscritti di pregio (soprattutto i corali liturgici) per i quali la Biblioteca si serve di MANUS, il censimento dei manoscritti in lingua latina a cura dell'Istituto Centrale per il Catalogo Unico. L'attuale Biblioteca centrale è dunque costituita da un patrimonio di varia provenienza; pur essendo eterogeneo esso è altamente specializzato, ricco di strumenti per la conoscenza della storia della Chiesa e del Cristianesimo, dall'antichità all'età contemporanea, della storia dell'Ordine agostiniano, della Patristica e sant'Agostino, della Teologia e Filosofia, della storia del territorio, dell’arte religiosa e di molte altre materie.

Si segnala che gli incunaboli sono presenti sui cataloghi del CERL - Consortium of European Research Libraries: ISTC - Incunabula Short Title Catalogue e MEI - Material Evidence in Incunabula. Inoltre i manoscritti sono censiti in Manus OnLine - portale dell'Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le informazioni bibliografiche.

 

Bibliografia essenziale: Archivi e Biblioteche della Provincia Agostiniana d’Italia, a cura di E. Atzori-R. Ronzani, Centro Culturale Agostiniano, Roma 2010.

 

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Sette secoli di documenti che raccontano una storia ancora più antica di 1700 anni. L'Ordine di Sant'Agostino in Italia.


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