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Documento

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Introduzione

Manoscritto membranaceo, guardie miste: cc. I, I' guardie cartacee, cc. II-III guardie membranacee, tutte della prima metà del sec. XVIII; fascicoli legati; dal codice sono state asportate varie carte (probabilmente perché decorate), come è possibile dedurre sia dalle mancanze evidenziate dalla cartulazione antica, sia da tracce materiali, in particolare mancano le cc. 2, 40, 62, 73, 94, 104, 135, 146, 169; manca inoltre una carta - ab origine - dopo c. 177; 1401-1410 data stimata; cc. III + 200 + I; cartulazione antica in inchiostro bruno o nero, posta al centro del margine laterale esterno del recto, in cifre romane fino a c. 147, quindi in cifre arabe, presente fino a c. 202; bianca c. 209v

Informazioni aggiuntive

Scheda di dettaglio

Dimensioni: mm 595 x 400 (c. 141)

Fascicolazione: I/8-1 (cc. 1-8, mancante c. 2), II-IV/8 (cc. 9-32), V/2 (cc. 33-34), VI/8-1 (cc. 35-42, mancante c. 40), VII-VIII/8 (cc. 43-58), IX/8-1 (cc. 59-66, mancante c. 62), X/8-1 (cc. 67-74, mancante c. 73), XI-XII/8 (cc. 75-90), XIII/8-1 (cc. 91-98, mancante c. 94), XIV/8-1 (cc. 99-106, mancante c. 104), XV-XVII/8 (cc. 107-130), XVIII/8-1 (cc. 131-138, mancante c. 135), XIX/8-1 (cc. 139-145, mancante c. 146), XX-XXI/8 (cc. 147-162), XXII/8-1 (cc. 163-170, mancante c. 169), XXIII/8-1 (cc. 171-177, mancante l’ultima carta verosimilmente ab origine), XXIV-XXVII/8 (cc. 178-209), inizio primo fascicolo lato carne, rispettata la regola di Gregory

Segnatura dei fascicoli: numerazione alfabetica delle carte della prima metà dei fascicoli, in inchiostro bruno, posta nell'angolo inferiore destro del recto.

Foratura: visibile.

Rigatura: a mina di piombo.

Disposizione del testo: a piena pagina

Richiami: orizzontali, decorati a penna, posti al centro del margine inferiore dell'ultima carta verso; non visibili nei fascicoli IV-V, XXIII, XXVI-XXVII.

Scrittura e mani: Scrittura: Textualis Descrizione: formale; di mano successiva (Agostino Raffaelli?) le cc. 202r-209r.

Inchiostro: rosso e nero

Frammenti: A rinforzo della legatura sono visibili alcuni frammenti cartacei e pergamenacei recanti notazione musicale e decorazione.

Decorazione: Decorato Datazione: 1401-1410 Elementi funzionali: Presenza di rubriche Iniziali: Presenza di iniziali semplici di colore: Rosso Iniziali filigranate: Presenza di iniziali filigranate Iniziali ornate: Presenza di iniziali ornate Iniziali fitomorfe: Presenza di iniziali fifomorfe Note alle iniziali/fregi: L'apparato decorativo - per quanto descrivibile considerata l'asportazione di talune carte - prevede: iniziali filigranate in rosso e blu, iniziali riempite in giallo, rubriche; in particolare da c. 202r in fine interventi decorativi del 1729 (vedi infra): iniziali intarsiate a pennello, di cui quella a c. 202r arricchita da elementi fitomorfi; decorazione di alcune lettere filigranata - a penna in inchiostro nero - con elementi antropomorfi (si veda ad esempio c. 203r) Scuola/Autore: L’apparato decorativo originario, a causa dell’asportazione di diverse carte (cc. 2, 40, 62, 73, 94, 104, 135, 146, 169) risulta in parte lacunoso; gli elementi superstiti consistono di iniziali filigranate in rosso e blu, iniziali rialzate di giallo, rubriche. Alla campagna decorativa della fine degli anni Venti del secolo XVIII risalgono alcune inserzioni, di mano di Agostino Raffaelli, presenti in particolare a partire da c. 202r, tra cui l’intitolazione a c. IIIv, un’iniziale policroma decorata con elementi fitomorfi a c. 202r, iniziali a intarsio in rosso e azzurro, iniziali calligrafiche in rosso. Al manoscritto possono essere ricondotte otto fra le carte staccate conservate presso la Biblioteca centrale di Viterbo e, in particolare, i frammenti nr. 25 (c. 2), nr. 30 (c. 40), nr. 3 (c. 73), nr. 15 (c. 94), nr. 13 (c. 104), nr. 14 (c. 135), nr. 12 (c. 146), nr. 11 (c. 169). Tali lacerti sono stati privati delle iniziali maggiori; rimangono quindi i soli fregi, più o meno estesi, che da esse si dipartivano: si tratta di bordure policrome fitomorfe, caratterizzate da un ricco fogliame in blu, arancione, verde e lilla profilato a biacca, ornato da dischetti dorati e popolato da drôleries (putti, animali, figure antropomorfe e draghi). Da notare, al verso del frammento nr. 11 (c. 169), la presenza di alcune lettere in blu vergate tra il fogliame della bordura, ognuna posta in corrispondenza di un animale a formare verosimilmente un rebus o una criptofirma: F, R, A, G, E, R, T, Y (?), M, A, E, L. A tali lacerti si può aggiungere una carta staccata della Fondazione Cini di Venezia (inv. 22130), riconoscibile come la mancante c. 62 del presente codice: essa reca al verso l’iniziale istoriata H (Herodes rex apposuit), con la raffigurazione di san Pietro liberato dal carcere. Tale miniatura è stata attribuita dagli storici dell’arte al pittore e miniatore senese Andrea di Bartolo. La presenza, al di sopra della porta del carcere da cui fugge san Pietro, dell’iscrizione F(rater) Cherybinus Bonaensis fecit è stata nel corso tempo variamente interpretata dalla critica, o come firma dell’autore, un assistente di Andrea di Bartolo, o come l’indicazione del committente dell’opera. Ancora, partendo dagli studi di Freuler relativi alla produzione di Andrea di Bartolo e bottega, si può riconoscere nel presente codice l’antifonario agostiniano – fino a ora ritenuto perduto – dal quale furono asportate, oltre al frammento Cini già descritto, cinque iniziali ritagliate, ricondotte dalla critica a un medesimo manoscritto e oggi conservate in diversi istituti italiani ed esteri. Innanzitutto tre iniziali un tempo appartenenti alla collezione di Lord Kenneth Clark e successivamente in collezione Hans Peter Kraus: iniziale A (Assumpta est Maria in celum) con l’Assunzione della Vergine (già Rauris, collezione Friedrich Georg Zeileis, poi in collezione privata svizzera), ritagliata da c. 169v (Viterbo, BCPAI, Sant’Agostino di Siena, frammento nr. 11); lettera D (Dum esset rex in acubitu suo), con papa Liberio che traccia la pianta della basilica di Santa Maria Maggiore, che ornava il verso di c. 94 (Viterbo, BCPAI, Sant’Agostino di Siena, frammento nr. 15); iniziale L (Levita Laurentius bonum opus operatus) con san Lorenzo in carcere – già Rauris, collezione Friedrich Georg Zeileis, poi in vendita presso Koller nel 2015 –, asportata da c. 104r (Viterbo, BCPAI, Sant’Agostino di Siena, frammento nr. 13). A queste si aggiungono l’iniziale V (Vidi speciosam sicut columbam) con la dormizione della Vergine anch’essa in collezione Clark, poi Jörn Günther), tratta da c. 146v del corale (Viterbo, BCPAI, Sant’Agostino di Siena, frammento nr. 12); e la lettera I (In principio Deus antequam terram faceret), raffigurante Cristo che offre due libri a un re (Londra, British Library, ms. Add. 37472, c. 4), tratta dal recto di c. 2 dell’antifonario senese (Viterbo, BCPAI, Sant’Agostino di Siena, frammento nr. 25). Mancano, pertanto, all’appello due iniziali S, rispettivamente asportate da c. 40r (Viterbo, BCPAI, Sant’Agostino di Siena, frammento nr. 30), che presenta l’antifona Simon Petre antequam de navi vocarem, e da c. 73r (Viterbo, BCPAI, Sant’Agostino di Siena, frammento nr. 3), recante il Sancta et immaculata virginitas; nonché l’iniziale L (Laurentius ingressus est) ritagliata da c. 135v del codice (Viterbo, BCPAI, Sant’Agostino di Siena, frammento nr. 14). Seguendo le riflessioni di Freuler e la datazione da lui proposta per il frammento della Fondazione Giorgio Cini, la realizzazione dell’apparato decorativo del codice può essere assegnata, dunque, al primo decennio del secolo XV e alla mano di Andrea di Bartolo e bottega.

Notazione Musicale: Presenza di notazione musicale Tipologia: quadrata Colori: note in nero, righe in rosso Numero: linee per rigo quattro, righe per pagina cinque

Legatura: Legatura presente Datazione: 1701-1750; Materia delle assi o dei quadranti: Assi in legno Materia della coperta: Coperta in pelle Elementi metallici/altro: fermagli, borchie Note della legatura: Sul piatto anteriore etichetta cartacea recante l’indicazione dell’antica segnatura, manoscritta in inchiostro rosso e racchiusa da una semplice cornice a tratto doppio in inchiostro nero.

Storia del manoscritto: Data di entrata in biblioteca: 1996-2016 Trascrizione/descrizione di elementi storici: Il manoscritto fa parte di un gruppo di sedici corali (mss. 1-16) che appartennero al convento di Sant'Agostino di Siena. Tale nucleo manoscritto fu oggetto nel 1729 di interventi di risistemazione e di integrazione dell'apparato decorativo ad opera di Agostino Raffaelli, cappellano del Duomo di Siena, così come dichiarato nel ms. 17, volume datato al 1729 e contenente il Repertorio di tutte l'antifone, che si ritrovano ne libri ad uso del coro de reverendi padri di Sant'Agostino di Siena, fatto, e rinnovato l'anno 1729 fatto per opera del padre baccelliere fra Antonio Luigi Corsini coll'occasione, che il reverendo signore Agostino Raffaelli cappellano della Metropolitana di Siena ha aggiunto, e rimodernato, e rifattoci la magior parte delle lettere grandi nelli sudetti libri a spese del convento (cfr. ms. 17, c. 2r). In effetti, il codice - descritto in detto repertorio a cc. 4v-5r - presenta interventi di restauro (volti a consolidare o risarcire le carte), nonché - soprattutto a partire da c. 202r a fine - decorativi, da ascrivere a tale momento storico. Successivamente il gruppo di corali fu trasferito nel convento di Santa Maria in Selva sito a Borgo a Buggiano (Pistoia). Da qui è infine giunto presso l'attuale sede di conservazione nei primi anni del secolo XXI. nel margine esterno di c. 69v manicula e l’indicazione: «Vedi in fine». Sul contropiatto posteriore, di mano moderna a matita: Numero 7 assassinate/Numero 2 intiere, probabilmente in riferimento all’asportazione di carte miniate. Antiche segnature: I (piatto anteriore, Sant'Agostino di Siena, cfr. ms. 17, cc. 4v-5r) Nomi legati alla descrizione esterna: Raffaelli, Agostino , altra relazione di D.E. Siena , luogo di copia *Convento di *Santa *Maria in *Selva , provenienza Andrea : di#Bartolo , illustratore *Convento di *Sant'*Agostino , possessore

Osservazioni: Per la bibliografia utilizzata per l'elaborazione della sezione Decorazione si rinvia a quanto indicato in Signorello, Musica picta restituta.

Contenuti

Descrizione interna, cc. 1r-209r

Titoli: Titolo elaborato: Antifonario.

Osservazioni: Titolo aggiunto dal ms., a c. IIIv: In hoc libro continentur antiphonae feriales et responsori a Sabbato primo kalendarum Augusti usque ad kalendas Septembris, antiphonae ad Benedictus et Magnificat a Dominica XII post Pentecosten usque ad Dominicam XXIIII inclusive, cum antiphonis Sancti Petri ad Vincula, Sancte Marie ad Nives, Trasfigurationis; sunt in fine huius libri Sancti Laurentii, et Assumptionis beate Marie virginis.

Bibliografia

Non a stampa: Antonio Luigi Corsini, Repertorio di tutte l'antifone, che si ritrovano ne libri ad uso del coro de reverendi padri di Sant'Agostino di Siena..., 1729 (Viterbo, Archivio storico, Biblioteca centrale e Raccolte artistiche della Provincia Agostiniana d'Italia, Sant'Agostino di Siena, ms. 17), cc. 4v-5r. Inventario dei Libri Corali esistenti nel Convento di Santa Maria in Selva. Inventario di n° 103 fogli di questi Corali trovati staccati e ora raccolti e custoditi in quattro volumi di buste trasparenti, p. 2 e sgg. {inventario dattiloscritto, della seconda metà del XX secolo, conservato in sede}.

A stampa: Lucrezia Signorello, Musica picta restituta. La libreria di coro di Sant'Agostino di Siena e il ritrovamento dei cutting miniati, "Analecta Augustiniana", (2022), LXXXV, 223-302. Lucrezia Signorello, I corali di Sant’Agostino di Siena della Biblioteca centrale della Provincia Agostiniana d’Italia di Viterbo. Prime notizie sul progetto di catalogazione, "Rivista di Storia della Miniatura", XXVI (2022), 219-220. Lucrezia Signorello, Un cantiere aperto. Studi e progetti sui corali di Sant’Agostino di Siena della Biblioteca centrale degli Agostiniani italiani di Viterbo, "Analecta Augustiniana", LXXXIV (2021), 75-89. Lucrezia Signorello, Cutting e dintorni. La libreria di coro di Sant’Agostino di Siena tra conservazione e dispersione, "TECA", (2022), XII/6, 29-56. Lucrezia Signorello, L'importanza di mostrare il 'lato B'. Un case study nel campo della frammentologia, "Biblioteca di Via Senato", XIV (2022), 12, 69-74.

Info catalogazione

Progetto: Catalogazione dei corali manoscritti dell'Archivio della Provincia Agostiniana d'Italia

Autore della scheda: Lucrezia Signorello

Ultima modifica: Lucrezia Signorello

tipologia: Scheda di prima mano

Data di creazione: 28/09/2020

Data ultima modifica: 31/01/2023

CNMS: CNMS\0000212234

Biblioteche: Dettaglio

Archivio storico, Biblioteca centrale e Raccolte artistiche della Provincia Agostiniana d'Italia - Viterbo:

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