Manoscritto membranaceo; fascicoli legati; dal manoscritto sono state asportate varie carte probabilmente perché miniate, in particolare c. 1 è stata mutilata dell'iniziale, mancano poi le cc. 2, 18, 28, 29, 43, 46, 50, 64, 76, 91, 94, 127, 138, 161, 176, 177, 191, 195, inoltre - come è possibile dedurre dal richiamo presente a c. 196v - il manoscritto è mutilo in fine; 1401-1425 data stimata; cc. 178; cartulazione antica in cifre arabe, in inchiostro bruno, posta al centro del margine laterale esterno del recto, cc. 172v e 173r numerate anche nel margine inferiore; le cc. 107-110 sono frutto di un'integrazione successiva
Dimensioni: mm 600 x 410 (c. 49)
Fascicolazione: I/8-1 (cc. 1-8, mancante c. 2), II/8 (cc. 9-16), III/8-1 (cc. 17-24, mancante c. 18), IV/8-2 (cc. 25-32, mancanti le cc. 28-29), V/8 (cc. 33-40), VI/8-2 (cc. 41-48, mancanti le cc. 43, 46), VII/8-1 (cc. 49-56, mancante c. 50), VIII/8-1 (cc. 57-63, mancante c. 64), IX/8 (cc. 65-72), X/8-1 (cc. 73-80, mancante c. 76), XI/8 (cc. 81-88), XII/8-2 (cc. 89-96, mancanti le cc. 91, 94), XIII-XV/8 (cc. 97-120), XVI/8-1 (cc. 121-128, mancante c. 127), XVII/8 (cc. 129-136), XVIII/8-1 (cc. 137-144, mancante c. 138), XIX-XX/8 (cc. 145-160), XXI/8-1 (cc. 162-168, mancante c. 161), XXII/4 (cc. 169-172), XXIII/8-2 (cc. 173-180, mancanti le cc. 176-177), XXIV/8 (cc. 181-188), XXV/8-2 (cc. 189-196, mancanti le cc. 191, 195), mutilo in fine, inizio primo fascicolo lato carne, rispettata la regola di Gregory
Segnatura dei fascicoli: non visibile
Foratura: visibile.
Rigatura: a mina di piombo.
Disposizione del testo: a piena pagina
Richiami: orizzontali, posti nel margine inferiore dell’ultima carta verso dei fascicoli.
Scrittura e mani: Scrittura: Textualis Descrizione: formale; di mano successiva (Agostino Raffaelli?) le cc. 107r-110v.
Inchiostro: rosso e nero
Decorazione: Decorato Datazione: 1401-1425 Elementi funzionali: Presenza di rubriche Iniziali: Presenza di iniziali semplici di colore: Rosso, Blu Iniziali filigranate: Presenza di iniziali filigranate Scuola/Autore: L’apparato decorativo originario, a causa dell’asportazione di diverse carte (cc. 2, 18, 28, 29, 43, 46, 50, 64, 76, 91, 94, 127, 138, 161, 176, 177, 191, 195), o di parti di esse (manca l’iniziale di c. 1r) risulta fortemente compromesso; la decorazione – per quanto ancora presente – prevede a c. 1r una bordura fitomorfa policroma, con due volti umani che si sviluppano dai racemi, iniziali filigranate in rosso e blu, iniziali rialzate di giallo, rubriche. Agli interventi integrativi del 1729 sono da ascrivere le iniziali sovramodulate in rosso o blu alle cc. 107-110. Al manoscritto possono essere ricondotti quindici lacerti conservati presso la Biblioteca centrale di Viterbo e, in particolare, i frammenti nr. 29 (c. 2), nrr. 10bis e 15bis (c. 28), nr. 100 (c. 29), nr. 33 (c. 43), nr. 102 (c. 46), nr. 5 (c. 50), nrr. 29b e 29c (c. 76), nr. 56 (c. 94), nrr. 6tris, 26b e 26c (c. 138), nr. 50 (c. 176), nr. 4 (c. 177). Se i frammenti nrr. 29b, 50, 56, 100 e 102 permettono di reintegrare parzialmente il testo, c. 43r restituisce anche un’iniziale ornata, campita e decorata con elementi fitomorfi, mentre le rimanenti carte recano fregi fitomorfi caleidoscopici, popolati da aironi e draghi e le cui volute ospitano visi umani. Nonostante le cc. 1r, 2r, 28v, 50v, 76v, 138v e 177r siano state private delle iniziali maggiori, è tuttavia possibile reintegrarle quasi in toto grazie al riconoscimento – in alcune collezioni estere – dei rispettivi cutting mancanti, e in particolare: iniziale D (Dixit Dominus ad Adam de ligno), nel cui occhiello trova posto Adamo, inginocchiato e orante, al cospetto di Dio con sullo sfondo l’albero della vita (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Ross. 1167, c. 70, frammento nr. 52), originariamente in apertura del testo a c. 1r del codice; iniziale I (In principio fecit Deus celum et terram), con le scene della Creazione del cielo e della terra (Londra, British Library, ms. Add. 37472, c. 2), ritagliata dal recto di c. 2 del manoscritto (Viterbo, BCPAI, Sant’Agostino di Siena, frammento nr. 29); iniziale D (Dixit Dominus ad Noe finis), al cui interno è rappresentata l’Arca di Noè (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Ross. 1167, c. 6, frammento nr. 1), asportata da c. 28v del corale (Viterbo, BCPAI, Sant’Agostino di Siena, frammenti nrr. 10bis e 15bis). A queste si aggiungono tre cutting appartenuti alla collezione di Lord Kenneth Clark di Saltwood e successivamente transitati dalla libreria antiquaria di Hans Peter Kraus: l’iniziale L (Locutus est Dominus ad Abraham), raffigurante verosimilmente la partenza di Abramo – ora Cleveland, Museum of Art, The Jeanne Miles Blackburn Collection, 2011.6895 – originariamente al verso di c. 50 del codice (Viterbo, BCPAI, Sant’Agostino di Siena, frammento nr. 5); l’iniziale E (Ecce nunc tempus acceptabile), rappresentante san Paolo che predica dal pulpito ai corinzi, già al verso di c. 76 del manoscritto (Viterbo, BCPAI, Sant’Agostino di Siena, frammenti nrr. 29b e 29c); e l’iniziale V (Videntes Joseph a longe), raffigurante Giuseppe e i suoi fratelli, poi nella collezione di Les Enluminures, che ornava il verso di c. 138 dell’antifonario (Viterbo, BCPAI, Sant’Agostino di Siena, frammenti nrr. 6tris, 26b e 26c). Manca all’appello, pertanto, l’iniziale S (Simon Petre antequam de navi vocarem) già al recto di c. 177 (Viterbo, BCPAI, Sant’Agostino di Siena, frammento nr. 4). Il codice di Sant’Agostino, nonostante questi riconoscimenti, rimane in ogni caso lacunoso. Seguendo la bibliografia relativa ai frammenti individuati, la decorazione del codice può essere ascritta agli inizi del secolo XV. Quanto all’attribuzione, gli studiosi hanno variamente dibattuto, in particolare in merito all’iniziale londinese e alla D racchiudente l’Arca di Noè; da quest’ultima, peraltro, deriva il nome elaborato da Mirella Levi D’Ancona per l’anonimo miniatore. I due frammenti erano stati inizialmente riferiti dalla studiosa al Corale 17 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, proveniente dalla fiorentina Santa Maria degli Angeli, riconoscendovi i mancanti capilettera delle cc. 1 e 28; tale tesi è stata, tuttavia, successivamente abbandonata da Levi D’Ancona, alla luce della non congruità con la mise en page del corale fiorentino. Più recentemente Milvia Bollati, accogliendo un’indicazione di Filippo Todini, ha proposto di riconoscere la paternità di queste due miniature al cosiddetto Maestro dell’Innario della British Library, attivo a Siena nei primi decenni del secolo XV e operante nella libreria di coro dell’eremo agostiniano di Lecceto, cui sono state riferite da Gaudenz Freuler anche l’iniziale di Cleveland e la miniatura con Giuseppe e i suoi fratelli.
Notazione Musicale: Presenza di notazione musicale Tipologia: quadrata Colori: note in nero, righe in rosso Numero: linee per rigo quattro, righe per pagina cinque
Legatura: Legatura presente Datazione: 1701-1750; Materia delle assi o dei quadranti: Assi in legno Materia della coperta: Coperta in pelle Elementi metallici/altro: fermagli Note della legatura: Sul piatto anteriore etichetta cartacea recante l’indicazione dell’antica segnatura, manoscritta in inchiostro rosso e racchiusa da una semplice cornice a tratto doppio in inchiostro nero.
Storia del manoscritto: Data di entrata in biblioteca: 1996-2016 Trascrizione/descrizione di elementi storici: Il manoscritto fa parte di un gruppo di sedici corali (mss. 1-16) che appartennero al convento di Sant'Agostino di Siena. Tale nucleo manoscritto fu oggetto nel 1729 di interventi di risistemazione e di integrazione dell'apparato decorativo ad opera di Agostino Raffaelli, cappellano del Duomo di Siena, così come dichiarato nel ms. 17, volume datato al 1729 e contenente il Repertorio di tutte l'antifone, che si ritrovano ne libri ad uso del coro de reverendi padri di Sant'Agostino di Siena, fatto, e rinnovato l'anno 1729 fatto per opera del padre baccelliere fra Antonio Luigi Corsini coll'occasione, che il reverendo signore Agostino Raffaelli cappellano della Metropolitana di Siena ha aggiunto, e rimodernato, e rifattoci la magior parte delle lettere grandi nelli sudetti libri a spese del convento (cfr. ms. 17, c. 2r). In effetti, il codice - descritto in detto repertorio a c. 3r - presenta interventi di restauro (volti a consolidare o risarcire le carte), nonché decorativi, da ascrivere a tale momento storico. Successivamente il gruppo di corali fu trasferito nel convento di Santa Maria in Selva sito a Borgo a Buggiano (Pistoia). Da qui è infine giunto presso l'attuale sede di conservazione nei primi anni del secolo XXI. Sul contropiatto posteriore annotazione a matita di mano moderna: Numero 4 lettere in buono stato/Numero 7 figure assassinate, in riferimento evidentemente agli elementi decorativi in parte asportati. Antiche segnature: D (piatto anteriore, Sant'Agostino di Siena, cfr. ms. 17, c. 3r) Nomi legati alla descrizione esterna: Raffaelli, Agostino , altra relazione di D.E. Siena , luogo di copia *Convento di *Santa *Maria in *Selva , provenienza Maestro dell'Innario della British Library , illustratore *Convento di *Sant'*Agostino , possessore
Osservazioni: Per la bibliografia utilizzata per l'elaborazione della sezione Decorazione si rinvia a quanto indicato in Signorello, Musica picta restituta.
Titoli: Titolo elaborato: Antifonario.
Non a stampa: Antonio Luigi Corsini, Repertorio di tutte l'antifone, che si ritrovano ne libri ad uso del coro de reverendi padri di Sant'Agostino di Siena..., 1729 (Viterbo, Archivio storico, Biblioteca centrale e Raccolte artistiche della Provincia Agostiniana d'Italia, Sant'Agostino di Siena, ms. 17), c. 3r. Inventario dei Libri Corali esistenti nel Convento di Santa Maria in Selva. Inventario di n° 103 fogli di questi Corali trovati staccati e ora raccolti e custoditi in quattro volumi di buste trasparenti, p. 1 e sgg. {inventario dattiloscritto, della seconda metà del XX secolo, conservato in sede}.
A stampa: Lucrezia Signorello, Musica picta restituta. La libreria di coro di Sant'Agostino di Siena e il ritrovamento dei cutting miniati, "Analecta Augustiniana", (2022), LXXXV, 223-302, errata corrige: p. 256 "Locutus est Dominus dixit ad Abraham" si deve emendare in "Locutus est Dominus ad Abraham". Lucrezia Signorello, Cutting e dintorni. La libreria di coro di Sant’Agostino di Siena tra conservazione e dispersione, "TECA", (2022), XII/6, 29-56, errata corrige: p. 35 "Locutus est Dominus dixit ad Abraham" si deve emendare in "Locutus est Dominus ad Abraham". Lucrezia Signorello, L'importanza di mostrare il 'lato B'. Un case study nel campo della frammentologia, "Biblioteca di Via Senato", XIV (2022), 12, 69-74. Lucrezia Signorello, I corali di Sant’Agostino di Siena della Biblioteca centrale della Provincia Agostiniana d’Italia di Viterbo. Prime notizie sul progetto di catalogazione, "Rivista di Storia della Miniatura", XXVI (2022), 219-220. Lucrezia Signorello, Un cantiere aperto. Studi e progetti sui corali di Sant’Agostino di Siena della Biblioteca centrale degli Agostiniani italiani di Viterbo, "Analecta Augustiniana", LXXXIV (2021), 75-89.
Progetto: Catalogazione dei corali manoscritti dell'Archivio della Provincia Agostiniana d'Italia
Autore della scheda: Lucrezia Signorello
Ultima modifica: Lucrezia Signorello
tipologia: Scheda di prima mano
Data di creazione: 01/10/2020
Data ultima modifica: 31/01/2023
CNMS: CNMS\0000212284
Biblioteche: Dettaglio
Archivio storico, Biblioteca centrale e Raccolte artistiche della Provincia Agostiniana d'Italia - Viterbo: