Le origini di Santa Maria del Popolo risalgono al 1099, quando Pasquale II fece erigere una cappella nei pressi della Porta Flaminia. Tale fondazione fu successivamente ampliata, per volere di Gregorio IX, a partire dal 1227, con la costruzione della chiesa e dell’annesso convento, retto allora dai Minori di San Francesco. Nel 1250 questi presero il posto dei Benedettini all’Aracoeli e il complesso del Popolo fu affidato da Innocenzo IV agli Agostiniani della Tuscia. Dopo un periodo di progressivo decadimento, comune al complessivo tessuto urbano di Roma e causato dalla prolungata assenza del papa dalla città nel corso dei lunghi anni avignonesi, Santa Maria del Popolo fu interessata da sostanziali interventi di risistemazione e vera e propria riedificazione in epoca rinascimentale, quando Sisto IV chiamò gli Agostiniani osservanti della Congregazione di Lombardia a prendere possesso del complesso del Popolo (1472). Dopo l’occupazione francese, negli anni 1815-1818 gli Osservanti furono soppressi e il complesso passò all’Ordine agostiniano, che lo tenne fino alla presa di Roma (1870) e all’eversione dell’asse ecclesiastico (1873). Oggi la basilica appartiene al Fondo edifici di culto (FEC) del Ministero dell’Interno, mentre il convento – del Comune di Roma – continua a essere parzialmente abitato da una comunità agostiniana in servizio alla chiesa.

Lucrezia Signorello

Riferimenti bibliografici:

David Gutiérrez, De antiquis Ordinis Eremitarum Sancti Augustini bibliothecis, «Analecta Augustiniana», 23 (1954), pp. 164-372; Benigno Van Luijk, Les Archives de la Congrégation de Lombardie et du couvent de S. Maria del Popolo à Rome, «Augustiniana», 18 (1968), pp. 100-115; Enzo Bentivoglio-Simonetta Valtieri, Santa Maria del Popolo a Roma. Con una appendice di documenti inediti sulla Chiesa e su Roma, Roma 1976; Il ’400 a Roma e nel Lazio, vol. I, Umanesimo e primo Rinascimento in S. Maria del Popolo. Catalogo della mostra (Roma, Chiesa di S. Maria del Popolo, 12 giugno-30 settembre 1981), a cura di Roberto Cannatà, Anna Cavallaro, Claudio Strinati, con un intervento di Pico Cellini, Roma 1981; Anna Esposito Aliano, Centri di aggregazione: la biblioteca Agostiniana di S. Maria del Popolo, in Un pontificato ed una città. Sisto IV (1471-1484). Atti del convegno (Roma 3-7 dicembre 1984), a cura di Massimo Miglio, Francesca Niutta, Diego Quaglioni, Concetta Ranieri, Città del Vaticano 1986 (Littera Antiqua, 5), pp. 569-597; Carlo M. Fiorentino, Chiesa e Stato a Roma negli anni della destra storica, 1870-1876. Il trasferimento della capitale e la soppressione delle Corporazioni religiose, Roma 1996; Santa Maria del Popolo. Storia e restauri, a cura di Ilaria Miarelli Mariani, Maria Richiello, voll. I-II, Roma 2009; Mario Mattei, Cronologia delle leggi soppressive dei conventi agostiniani e della loro applicazione in Italia nel corso del XIX secolo, in Le soppressioni del secolo XIX e l’Ordine Agostiniano. Atti del Congresso dell’Istituto Storico Agostiniano (Roma, 19-23 ottobre 2009), a cura di Luis Marín de San Martín, Roma 2010 (Studia Augustiniana Historica, 17), pp. 95-174; Anna Esposito Aliano, Gli agostiniani osservanti nel Quattrocento: Santa Maria del Popolo, in Roma religiosa. Monasteri e città (secoli VI-XVI), a cura di Giulia Barone e Umberto Longo, «Reti Medievali Rivista», 19/1 (2018), pp. 501-515; Lucrezia Signorello, La biblioteca agostiniana di Santa Maria del Popolo negli scritti di Jean Matal, «Analecta Augustiniana», 82 (2019), pp. 99-114; Lucrezia Signorello, Catalogo dei manoscritti di Santa Maria del Popolo della Biblioteca Angelica, Roma 2019 (Indici e Cataloghi, 28); Rocco Ronzani, Nota sulla documentazione archivistica agostiniana nei fondi dell’Archivio Apostolico Vaticano, «Analecta Augustiniana», 84 (2021), pp. 269-277.